L'IDEA DEL FILM
Gli anni cruciali della vita di Pirandello (dal debutto dei “Sei personaggi in
cerca d’autore” nel 1921, alle speranze cinematografiche del suo volontario esilio berlinese, alla sua nomina ad “Accademico d’Italia” nel 1929), sono raccontati attraverso una
seconda vicenda che, pur collocandosi in un altro tempo ed in un altro spazio, va ad intrecciarsi con la biografia del grande artista.
E’ quella di un gruppo di ragazzi dell’ultimo anno di un liceo cagliaritano che vogliono mettere in scena uno dei massimi capolavori
del drammaturgo siciliano: “I giganti della montagna”. Il loro percorso verso lo spettacolo da realizzare, diventa un sentiero che li porta sempre più dentro un territorio denso di
mistero e di suggestioni sul quale essi si stanno adesso affacciando, con l’entusiasmo, l’incanto, la commozione e l’agitata vitalità dei loro diciannove anni.
Così è soprattutto per Marco, il loro giovane regista.
Con lo spettacolo, il “mistero Pirandello” entra nella sua vita. Durante il periodo delle prove egli si rende conto di avvicinarsi sempre più alle vicende private dello scrittore e che la sua
ricerca diviene quasi un’opera di investigazione condotta ad un livello tale da far sì chel’intera vicenda narrata nel film assuma i contorni di un vero e proprio giallo, con
tutti i connotati tipici del genere.
Ecco, questa è la chiave di volta che rende il film assolutamente accessibile a tutti, appassionante, intrigante e ricco di sapienti colpi di scena continui, al contrario di ciò che si potrebbe
pensare.
Non è una biografia polverosa, stantia, di stile documentaristico bensì l’esatto opposto; fa sorridere, a volte, pensare a quanti orpelli
debbano spesso ricorrere gli sceneggiatori di soap-operas per reggere gli ascolti, quando qui abbiamo tutti gli ingredienti per una vera e propria “telenovela”…. Con la differenza che nulla è
inventato e che ci occupiamo di uno dei massimi geni della storia della letteratura di tutti i tempi. Divertire ed educare al tempo stesso non è certamente cosa che si possa coniugare con grande
facilità. E’ cosa rarissima. Ecco la novità e la forza di questa sceneggiatura.
A rendere più appassionanti e coinvolgenti le vicende è inserita la figura di una sorta di traghettatore che accompagna i giovani in questo percorso. Ed ecco un ironico
professore che nell’aspetto e nei modi diviene via via sempre più somigliante addirittura all’oggetto stesso della ricerca dei ragazzi… (baffi e pizzetto compresi) e un anziano bidello siciliano,
dallo strano slang, che sostiene di aver avuto un nonno che “l’aveva conosciuto!...”
Intanto le relazioni all’interno del gruppo si avvicendano secondo le dinamiche vorticose di un gruppo di ragazzi che vive in una grande città dei nostri giorni: gli amori, le amicizie, i
confronti si susseguono. Pure tutto sembra proiettarsi su di uno sfondo più vasto, quello disegnato da un personaggio che diventa una sorta di linea di fuga delle loro vicende di giovani
“normali”.
La ricerca della sensualità, l’iniziazione all’amore, l’inoltrarsi nel “gran teatro del mondo” procedono per Marco e il suo riottoso e ridanciano manipolo, attraverso la
ricostruzione del “mistero Pirandello”, che assume valore di simbolo della loro spensierata vita liceale.
Nel periodo di vita di Pirandello preso in considerazione, grande centralità assume il soggiorno tedesco, durante il quale l’artista vive una parte importante del suo amore perMarta
Abba e dove tenta la carta del “sogno cinematografico”.
La Germania, per lui che vi era vissuto molti anni prima da giovane studente, è la terra mitica delle possibilità, dove liberarsi dei provincialismi dell’italietta
invidiosa che non permetteva a nessuno che, come lui, avesse una vera statura mondiale di trovare una propria collocazione. Veramente una “vita impossibile” la sua.
Chissà quanti saranno sorpresi di apprendere quanto tutto, per Luigi Pirandello, sia stato difficile, sudato, a volte incredibile e, perfino, ai limiti dell’umano.
Una considerazione finale.
Chiunque può scrivere una sceneggiatura sulla vita di Pirandello… Ma quanti ne sono accreditati? Enzo Lauretta è stato il Presidente del Centro Studi
Pirandelliani nel Mondo con sede ad Agrigento. Uno dei massimi studiosi e critici dell’opera Pirandelliana, riconosciuto tale in tutto il mondo.. Ha scritto numerosi
saggi tradotti in una ventina di lingue.
E’ stato per 40 anni l’Organizzatore del Premio Pirandello e del Convegno Internazionale Pirandelliano che si tiene ogni anno ad Agrigento. Ha conosciuto in
prima persona molti protagonisti della vita di Pirandello, Marta Abba in testa.
Molti degli episodi narrati sono addirittura INEDITI.
Quest’ultimo particolare rende vana qualsiasi ulteriore considerazione.